Le risposte sono formulate sulla base del progetto di legge del 29 giugno 2022 sottoposto a consultazione. L’impostazione concreta dell'Id-e dipende dall'iter parlamentare e dagli ulteriori sviluppi tecnologici.
L'Id-e è un documento d'identità digitale emesso dallo Stato svizzero che attesta l’identità del titolare, sia nel mondo analogico che in quello digitale.
No. L'Id-e è un mezzo di identificazione. Tuttavia, la Confederazione sta progettando di creare, in parallelo all'Id-e, una soluzione di login per le applicazioni governative in cui l'Id-e sarà un mezzo di accesso.
Per questo è necessario un servizio apposito per la firma elettronica. Tuttavia, con l'Id-e è possibile identificarsi digitalmente presso i fornitori dei servizi corrispondenti e quindi firmare elettronicamente in modo legalmente valido.
Un mezzo di autenticazione elettronico è un file che contiene informazioni confermate da un ente specifico. In questo modo è possibile verificare chiaramente la completezza e l'accuratezza delle informazioni. Il mezzo di autenticazione elettronico viene memorizzato in un'applicazione sullo smartphone. Oltre all'Id-e, è possibile memorizzare qualsiasi altro mezzo di autenticazione emesso da un’autorità (p. es., un certificato di domicilio), istituti scolastici (p. es., diplomi) nonché aziende e associazioni (p. es., biglietti per concerti o tessere associative).
In una prima fase, si installa un'applicazione corrispondente sul proprio smartphone. In una seconda fase, si scatta una foto del proprio documento d'identità ufficiale (carta d'identità, passaporto, carta di soggiorno per stranieri), si effettua una registrazione video del proprio volto e tramite l'applicazione si inviano i dati al servizio statale che si occupa della verifica. Se i dati corrispondono a quelli nei registri ufficiali, si riceve immediatamente l'Id-e sul proprio smartphone. L'Id-e è ora nel portafoglio dell'applicazione. Questo processo dovrebbe richiedere in totale solo pochi minuti.
Il rilascio e l'utilizzo dell'Id-e sono gratuiti per il titolare.
L'introduzione dell'Id-e è prevista non prima del 2026.
Con l’Id-e è possibile identificarsi digitalmente, il che è necessario per alcune transazioni su Internet, ad esempio per ordinare un estratto del casellario giudiziario. È possibile utilizzare l'Id-e anche nel mondo analogico, ad esempio quando si deve fornire una prova dell'età alla cassa del supermercato.
No, in linea di principio l'ottenimento e l'utilizzo di un Id-e sono su base volontaria. Un servizio della pubblica amministrazione potrebbe essere fornito esclusivamente in forma digitale solo se una legge lo prevedesse.
Non c'è sicurezza al 100%, né nel mondo analogico né in quello digitale. A questo proposito, l'Id-e è conforme a tutte le normative sulla protezione dei dati. È sviluppato e gestito in conformità allo stato attuale della tecnica e agli standard internazionali. Il codice sorgente dei vari sistemi di identificazione elettronica è pubblicamente accessibile e può essere controllato da tutte le parti interessate. La Confederazione si impegna a proteggere i dati nel miglior modo possibile con queste misure di sicurezza. La legge sull'Id-e è formulata in modo neutrale dal punto di vista tecnologico e consente un costante adattamento dell'Id-e agli ulteriori sviluppi tecnici.
Chiunque voglia abusare di un Id-e dovrebbe maneggiare lo smartphone del titolare e quindi essere in grado di sbloccare sia il dispositivo che l’applicazione. Ciò significa che il titolare dell'Id-e deve assicurarsi che nessuno abbia accesso illegale al suo smartphone e che il software del telefono sia sempre aggiornato. In caso di incertezze, è possibile far bloccare immediatamente il proprio Id-e in qualsiasi momento.
Nel nuovo progetto di legge, l'Id-e viene rilasciato dalla Confederazione. L'archiviazione dei dati è decentralizzata, il che aumenta la protezione e l'economia dei dati e dà ai titolari il pieno controllo dei propri dati. Inoltre, viene creata un'infrastruttura necessaria per l'Id-e, ma con la quale possono essere emessi anche altri mezzi di autenticazione elettronici.
Sì. La Confederazione svolge un ruolo centrale per il nuovo Id-e. Progetta l'infrastruttura, la sviluppa autonomamente o ne acquista parti sul mercato e la gestisce, inoltre è l'unico emittente dell'Id-e.
Tutte le persone e le organizzazioni possono emettere mezzi di autenticazione elettronici, proprio come avviene nel mondo analogico. Per registrarsi come emittente è necessario versare un piccolo emolumento. Tuttavia, solo la Confederazione può rilasciare l'Id-e.
Ultima modifica 02.10.2023